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INCONTRO DEL 23 NOVEMBRE 2021
Nella speranza di esserci lasciati alle spalle il periodo emergenziale della pandemia da Covid-19, la nostra associazione si interroga oggi su quanto questa esperienza abbia intaccato e modificato le nostre certezze per un verso e, dall’altro, quanto abbia in termini di slancio e prospettive sui paradigmi del nostro vivere quotidiano.
In quest’ottica stiamo programmando una serie di incontri tesi a fare il punto sulla condizione attuale, alla luce dei cambiamenti di approccio anche cognitivo alla realtà, rettificata da questa esperienza.
Uno dei concetti che ritenevamo un “assoluto” e che invece abbiamo dovuto pragmaticamente sospendere e ripensare sotto alcuni punti di vista, è certamente il concetto alla base del nostro vivere comune, da cui muove la nostra Costituzione: “L'Italia è una Repubblica democratica...”. Proprio il tema “democratico” è quello dal quale vogliamo principiare le nostre riflessioni, partendo da quanto l’utopistica tensione verso l’uguaglianza, la fratellanza e la libertà si sia tradotta, concretamente, nell’attuale sistema di convivenza. Ci interessa comprendere sino a quanto i limiti al concetto di democrazia minino l’obiettivo stesso del concetto democratico: il limite anagrafico dell’elettorato attivo e passivo; l’assenza di un limite culturale nel diritto di espressione del voto; l’ininfluenza di un processo meritocratico che individui chi possa potenzialmente aspirare a governare il bene comune.
E ancora, tema sempre attuale ma mai come oggi presente nei pensieri di chi si interroga sul governo trasparente finalizzato al bene comune, il quesito se il processo democratico possa essere effettivamente innestato in società e popoli che detengono cultura, tradizioni, visioni e processi di elaborazione completamente diversi da quelli che fondano il nostro pensiero e danno forma alla nostra struttura sociale. Ci riferiamo, ad esempio, alla situazione presente (ma non solo) nei paesi islamici, dove, a differenza dell’Occidente, la separazione tra Stato e confessione religiosa non è mai stata attuata. Forse non è fuori luogo la distinzione fatta in questi giorni da Papa Francesco: “Unire e non Uniformare”.
Alla luce di queste riflessioni muove il nostro desiderio di coinvolgere i giovani,.
Abbiamo pertanto pensato di offrire un premio di € 500,00 a chi tra gli studenti produrrà un elaborato scritto che fotografi nel modo più razionale possibile lo stato attuale della Democrazia nel nostro Paese e nel mondo, e al contempo dimostri di intuire il nuovo paradigma che si imporrà alla luce di un’umanità profondamente mutata, nella sostanza dei numeri che la caratterizzano, e nella forma del confronto dialogico, mediato da una tecnologia sempre più presente nel processo decisionale, piuttosto che in quello esecutivo.